Questa proposta didattica è inconsueta e pertanto risulta difficile presentarla in poche parole:
il succo è che nel corso di due decenni sono passato dall’insegnamento nei circoli fotografici con “batterie” di venti e più allievi fino a una forma di tutoring individuale, dedicata e adattata in modo preciso alle esigenze di un singolo o di un ristretto gruppo di persone.
Questo metodo mi permette di conoscere e comprendere molto meglio le potenzialità, ler necessità e le difficoltà del partecipante, e di conseguenza offrire un’esperienza molto più efficace rispetto alla classica lezione frontale.
Con Giò è andata esattamente così: abbiamo scelto di cominciare il percorso didattico con una giornata di “scatti e chiacchiere” per definire gli argomenti che affronteremo nei prossimi incontri.
Il risultato è stato eccellente sia dal punto di vista dell’apprendimento che del risultato e dell’esperienza, in una Torino a tratti sconosciuta e inaspettata.
Qui di seguito alcuni scatti commentati.
come la modifica del punto di ripresa influenza la dinamicità dell’immagine, concentrando l’attenzione sul dettaglio o centro di attenzione
come la postproduzione rappresenti un tassello fondamentale della creazione di una immagine: qui il taglio della fotografia presenta lo stesso soggetto in due modi totalmente diversi
togliere il superfluo per lasciare l’essenziale.
Questa operazione non coincide sempre con l’avvicinarsi al soggetto, ma piuttosto con lo scegliere accuratamente e bilanciare il soggetto con il suo contesto.
come i nuovi strumenti digitali (in questo caso il processo HDR) permettono di ottenere immagini creative di forte impatto.